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Comunicato dell'Ufficio Stampa

sull'attacco imperialista contro la Siria

Sollevati!

Nessuna partecipazione della Grecia in questo crimine

Chiudere le basi – Ritiro della Grecia dalla NATO e dall'UE

"Con l'attacco di oggi contro la Siria, USA, Gran Bretagna e Francia, con il sostegno aperto o la tolleranza di altri Stati della NATO e dell'UE, infliggono l'ennesimo spargimento di sangue sui popoli della regione, devastano e smembrano Stati utilizzando prove e pretesti fabbricati. Il loro vero obiettivo è il controllo delle risorse naturali, delle rotte di trasporto dell'energia, delle sfere d'influenza. Questo obiettivo li pone in conflitto con altri Stati capitalisti e potenze regionali, con governi che non sono loro graditi perché servono piani antagonisti.

L'acuirsi degli antagonismi, in combinazione con l'enorme concentrazione delle forze militari rivali nella regione, avvicina il pericolo di una guerra imperialista generalizzata, con conseguenze sconosciute per i popoli della regione e per tutto il mondo. Cresceranno ancora di più le ondate di rifugiati e di persone sfollate per cui gli aggressori - i governi e le organizzazioni imperialiste - verseranno lacrime di coccodrillo.

Si riafferma ancora una volta che la guerra imperialista è una soluzione quando il sistema putrido dello sfruttamento e dei profitti non può risolvere di altro modo - mediante "guerre" commerciali e misure antipopolari - le sue grandi impasse. E' la continuazione della politica che condanna i popoli alla povertà e alla miseria.

Il governo di SYRIZA-ANEL ha grande responsabilità perché implica il paese ancora più profondamente in questo massacro, per conto del capitale greco che reclama di partecipare alla distribuzione del bottino e delle quote di mercato. Porta avanti la politica dei precedenti governi di ND e del PASOK. Svolge il ruolo di portabandiera della NATO nella regione. Ha trasformato il paese in testa di ponte della NATO, ha rafforzato e ampliato le basi degli USA e della NATO in Grecia. Coopera a livello militare con stati-assassini, come Israele. Cerca sistematicamente di abbellire l'imperialismo statunitense e europeo.

L'affermazione che in questo modo si proteggono i diritti sovrani del paese è una grande menzogna, tenendo conto la situazione instabile delle relazioni tra la Turchia e la NATO. Inoltre, l'intensificazione dell'aggressività e delle provocazioni turche è parte degli avvenimenti generali nella regione. La Turchia sta contrattando le sue relazioni sia con la NATO come con la Russia per servire gli interessi della propria classe borghese.

La NATO e l'UE sono fattori di insicurezza, destabilizzazione e di cambiamento delle frontiere. La NATO non riconosce le frontiere nell'Egeo. Non gli interessano i popoli né i diritti sovrani. Gli interessa solamente promuovere i propri interessi. Questo si è dimostrato molte volte nella storia. La politica governativa del cosiddetto "rafforzamento geostrategico" aumenta solamente i pericoli per il popolo greco e le possibilità che sia implicato in una guerra imperialista generalizzata.

Ora è il momento di sollevarsi. Il popolo ha pagato e continua a pagare a caro prezzo la ripresa dei profitti capitalistici. Dobbiamo respingere il prezzo dell'avventurismo e dei grandi rischi a vantaggio della redditività del capitale, che è il fine recondito delle degli interventi e delle guerre.

Ora è il momento di rafforzare la lotta contro la guerra imperialista, chiudere la base militare di Suda e tutte le basi militari straniere in Grecia, affinché ritornino i soldati greci da missioni all'estero, affinché il nostro paese si ritiri dalla NATO e dall'UE.

Non c'è nulla che divide i popoli. Con la solidarietà e la lotta comune devono innalzare un muro contro i piani degli imperialisti, mettere nel mirino il sistema putrito che genera la povertà, le crisi, le guerre."

Sabato 14 aprile alle 18,30, l'Organizzazione di Partito del KKE nella Regione dell'Attica organizza in Piazza Sintagma un concentramento dove il Segretario Generale del CC, Dimitris Koutsoumpas, pronuncerà un discorso. Alla mobilitazione seguirà un corteo alla volta dell'ambasciata degli USA.

 

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare